Con la presentazione del Governo della proposta di Legge di stabilità 2016 (scaricabile qui) si delinea la nuova modalità di pagamento (o meglio di prelievo, ndr) del canone RAI (per esteso canone di abbonamento alla televisione per uso privato).
La relazione ministeriale al Senato alla legge (suscettibile quindi di eventuali modifiche in fase di approvazione) è rubricata come “Riduzione del canone RAI” dagli attuali 130 euro a 100 euro. La novità sta, tuttavia, nel fatto che qualunque intestatario di contratto di energia elettrica dovrà pagarlo a partire dalla prima fattura 2016 successiva alla scadenza del canone.
Al fine di evitare duplicazioni d’imposta vale il principio della residenza anagrafica pertanto, stante il tenore della norma, si continuerà a pagare per nucleo familiare e non per immobili posseduti. Inoltre vige una presunzione di “possesso” dell’apparecchio televisivo che può essere vinta solo attraverso un’autocertificazione (da produrre all’Agenzia delle Entrate competente per territorio) di non possesso: in caso di falsa attestazione l’utente rischia non solo la denuncia alla Procura della Repubblica ma anche il recupero coattivo.
Va detto che il Governo, per ragioni pratiche, ha fatto salve le autorizzazioni SEPA (ex RID) preesistenti e future, pertanto anche la tassa RAI sarà corrisposta mediante prelievo bancario automatico.